La Fisica quantistica è nata circa un secolo fa con Max Planck, fisico tedesco, che fu il primo ad introdurre il concetto di “quanto di energia” in un suo lavoro nel 1900. Su Wikipedia troviamo che “La Meccanica quantistica è la teoria fisica che descrive il comportamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni, con particolare riguardo ai fenomeni caratteristici della scala di lunghezza o di energia atomica e subatomica, dove le precedenti teoriche classiche risultano inadeguate”.
L’ultima frase è particolarmente importante perché molti fenomeni fisici, e anche molti di natura chimica, non riescono ad avere una spiegazione scientifica perché non viene considerata la componente energetica della materia.

La Legge di Planck dice che:
E = hν
dove il valore dell’energia E di un quanto di energia dipende dalla frequenza ν della radiazione, a meno di una costante h, che prende il nome di costante di Planck.

Successivamente Louis de Broglie, fisico francese, nel 1929 prese il premio Nobel per la Fisica perché nel 1924 aveva scoperto che l’elettrone ha un duplice comportamento, determinato dalla sua natura materiale e ondulatoria (energetica), da qui il dualismo onda-particella.

La Fisica classica ha sempre considerato solo l’aspetto materiale delle particelle (Legge di gravità, dell’accelerazione, la forza, il lavoro, ecc.). Questo aspetto, ossia il dualismo onda-particella, è molto importante anche dal punto di vista biochimico, che è l’argomento, visti i miei studi, che conosco meglio e che è alla base della chimica della vita.
Vi faccio un esempio. Tutti sappiamo che la respirazione è fondamentale per la vita, infatti, non riusciamo a sopravvivere, generalmente, ad un tempo di apnea superiore ai 2 minuti, quindi, è un processo che deve avvenire in maniera continuativa, non solo, ma deve avvenire secondo una sequenza ben precisa, deve avvenire bene, in un organismo (e questa è una caratteristica di tutte le reazioni biochimiche) dove le reazioni avvengono in condizioni sfavorevoli, ossia in presenza di un numero infinito di molecole (ambiente intracellulare) e a bassa temperatura (37 °C). Quindi, non possiamo giustificare questo meccanismo semplicemente con la casualità. La molecola A deve reagire con la molecola B per ottenere la molecola C che poi reagirà con la molecola D per la molecola F e via di seguito. Fino ad ora, vedi Nelson-Cox, testo più che autorevole al livello universitario, che continua l’opera di Lehninger, testo su cui hanno studiato tutti coloro che si sono occupati di materie scientifico-biologiche, pur essendo considerato uno dei pionieri della Bioenergetica, non valuta questo aspetto. In realtà queste sono teorie piuttosto recenti perché dobbiamo tener conto del Quarto stadio dell’acqua e la Teoria dei sistemi coerenti.

Il Quarto stadio dell’acqua è tipico dei sistemi viventi, ossia lo troviamo solo all’interno delle cellule in vita e permette la comunicazione delle molecole all’interno della cellula e all’esterno, permette, infatti, la comunicazione della Matrice cellulare, che in condizioni di squilibrio, dà luogo ad un’infiammazione di basso grado che, a lungo andare si manifesta con patologie, innanzitutto metaboliche, ma anche malattie molto più gravi come quelle cardiocircolatorie, tumorali, ecc., la cui conoscenza ci permette di lavorare più efficacemente sulla prevenzione.

Come si presenta il Quarto stadio dell’acqua?
Al livello della membrana cellulare, proprio grazie alle forze elettrostatiche, si deposita uno strato di acqua, che viene definito zona di esclusione (EZ), la cui intensità è maggiore nella parte più vicina alla membrana e diminuisce man mano che ci si allontana. Gli strati di acqua, legati tra di loro grazie a legami idrogeno e alla tipica struttura a tetraedro, bipolare, dell’ossigeno (sp3) dell’acqua, forma uno strato a nido d’ape estremamente ordinato. Questi strati si sovrappongono ed hanno un certo margine di slittamento in base alle condizioni ambientali. Si forma così un muro di acqua intorno alla membrana cellulare, altamente selettivo, che permette il passaggio ad un numero ristretto di molecole, al di fuori delle proteine di membrana, in condizioni fisiologiche.

L’altra teoria è quella dei Sistemi coerenti. Cosa dice?
Questa teoria è frutto del lavoro del Prof. Emilio del Giudice e, ancor prima del Prof. Giuliano Preparata, che ci hanno lasciato di recente, ma ve lo spiego con le sue parole, in occasione di una sua intervista effettuata da Valentina Chiarappa dove ha spiegato i misteri dell’acqua (https://soluzionebenessere.wordpress.com/2016/08/02/il-mistero-dellacqua-spiegato-dal-prof-emilio-del-giudice/):

“Le reazioni biochimiche nell’organismo vivente seguono un automatismo che nel gergo dei biochimici si chiama “meccanismo diffusivo” grazie al quale le molecole si incontrano perché c’è un codice di riconoscimento e di richiamo, chi fornisce questo codice?
Circa un secolo fa è nata la fisica quantistica che ha soppiantato la fisica classica come strumento teorico per descrivere la Natura. Il fondamento dei due approcci è il seguente: nella fisica classica la realtà fisica è dipinta come un insieme di oggetti separati, separabili in principio, i quali si incontrano e hanno le loro reazioni solo quando un insieme di forze entra in gioco, perché vale il principio d’inerzia, quindi per definire questo tipo di fisica bisogna ammettere che i corpi siano separabili e che siano inerti cioè si muovano di moto rettilineo uniforme; per cambiare il loro stato di moto ci vuole una forza per la quale è necessaria una certa energia. Perciò se l’organismo vivente, che è un insieme di molecole che svolgono molte azioni nell’insieme, dovesse funzionare secondo i principi della fisica classica, dovrebbe pagare una bolletta energetica spaventosa e non è così. Ci viene in aiuto la fisica quantistica il cui fondamento è che il principio d’inerzia viene meno perché qualunque corpo nell’universo spontaneamente fluttua, dunque, è impossibile separare la materia dal movimento in quanto essa non è inerte ma si muove, si agita. A questo punto ci si può chiedere: le fluttuazioni di ogni corpo sono indipendenti dalle fluttuazioni di un altro corpo? Non è possibile che esista uno stato della materia per cui le fluttuazioni si mettano in fase e l’agitazione caotica si trasformi in un balletto, in un concerto? La teoria dei campi afferma di sì e su questa risposta è fondata la mia successiva attività non solitaria ma al seguito di personaggi estremamente importanti dal punto di vista intellettuale come Freilich, Giuliano Preparata ed altri.

Ci può spiegare cosa si intende per memoria dell’acqua?
La memoria riguarda non solo l’acqua ma tutta la materia ma l’acqua è particolare rispetto alle altre sostanze. Esiste un teorema nella teoria dei campi che è stato formulato da Giuliano Preparata e che risponde alla domanda precedente, cioè è possibile che le fluttuazioni di un insieme di atomi in principio caotiche e indipendenti l’una dall’altra ad un certo punto si sintonizzino in un insieme e diano luogo ad un concerto? La risposta è sì a due condizioni: purché la temperatura sia al di sotto di un certo valore critico (cioè gli urti tra molecole non siano troppo violenti perché in questo caso si distruggerebbe la sintonizzazione) e la densità delle molecole (il numero di molecole per unità di volume) ecceda una soglia, cioè l’ambiente sia affollato. Con queste due condizioni, ambiente affollato e urti non troppo violenti, si può dimostrare che lo stato di minima energia del sistema è lo stato che in Natura si stabilisce, ovvero l’assetto spontaneo che un insieme di oggetti assume. Se un insieme di atomi che si trovi in uno stato qualsiasi ad un certo punto oscillando scopre che c’è un assetto in cui risparmia energia, lo sceglie, vi transita e cede all’esterno l’energia in eccesso, quella che viene risparmiata. Adesso si scopre che quando gli atomi cominciano ad oscillare in fase tra di loro, cioè all’unisono come in un corpo di ballo, non sprecano più energia perché se si trovano in uno stato caotico fanno ogni genere di movimento compresi quelli inutili consumando molta energia; se invece si accontentano di fare solo i movimenti utili, l’energia viene risparmiata e viene ceduta all’esterno, questo però soltanto se la densità è molto elevata perché in questo modo una molecola agitandosi determina l’agitazione di quella vicina. Dialogando tra di loro le molecole scoprono, collettivamente non individualmente, che esiste questa nuova possibilità e la scelgono. Questo è esattamente ciò che descrive gli stati di aggregazione della Natura, cioè a temperatura molto elevata e a densità basse, e quindi fuori della validità di questo teorema, lo stato naturale della materia è quello gassoso (gas è la contrazione della parola caos vuol dire un insieme caotico di atomi che si agitano in tutti i modi possibili) abbassando la temperatura e alzando la densità si osserva che ogni specie transita dal gas al liquido, altro stato della materia molto più ordinato in cui i moti degli elettroni si rendono coerenti; coerenza vuol dire che ci si muove tutti insieme, all’unisono, in fase. Abbassando ancora la temperatura, diventano coerenti anche i moti dei nuclei e si ha il solido; questi sono i tre stati della materia gas, liquido e solido e ad ogni transizione viene rilasciata energia. Questa coerenza avviene all’interno di regioni, che noi chiamiamo domini di coerenza il cui diametro corrisponde alla lunghezza d’onda del modo del campo elettromagnetico responsabile dell’oscillazione. Quello che rende possibile la sintonizzazione è il fatto che un’oscillazione di una carica elettrica produce automaticamente un campo elettromagnetico il quale è un messaggero in quanto viaggia lontano dalla sua sorgente e rende coerenti, informa le altre molecole del fatto che c’è, quindi lo strumento attraverso cui queste molecole dialogano è il campo elettromagnetico la cui lunghezza d’onda definisce la regione in cui avviene il dialogo, perciò tutte le molecole contenute in quella regione oscillano in fase. Naturalmente si formano moltissimi domini di coerenza i quali in principio sono indipendenti tra di loro, però potrebbero a loro volta, iterando il processo, diventare coerenti. Questa possibilità che si generi una coerenza di secondo ordine esiste quasi solo per l’acqua; cosa ha di speciale l’acqua? Questo: che nel momento massimo dell’oscillazione si genera un insieme di elettroni quasi liberi i quali, essendo appunto quasi liberi, sono ulteriormente eccitabili; ogni minima eccitazione che arriva dall’esterno genera dei moti di questi elettroni che sono ancora moti collettivi perché questi elettroni sono legati a molecole coerenti, quindi sono coerenti tra di loro, siccome debbono stare legati, il moto sarà un moto chiuso e quindi un vortice. Dunque, quello che c’è di particolare nell’acqua è che, grazie alla coerenza, gli elettroni del dominio di coerenza dell’acqua hanno la capacità di formare vortici i quali, essendo moti chiusi di elettroni cioè di cariche elettriche, producono un campo elettromagnetico che ha una frequenza definita. Inoltre, questi elettroni sono coerenti, quindi non si urtano tra di loro, non c’è attrito interno, ne consegue che questo vortice non si estingue perché è privo d’attrito e può durare anche mesi. Durante il periodo in cui il vortice dura si possono fare altre eccitazioni e quindi succede che dentro il dominio di coerenza si accumula una grande quantità di energia, i vortici diventano sempre più veloci e siccome sono coerenti, il moto non è caotico ma è un insieme ordinato e, dato che le energie si sommano, alla fine un dominio di coerenza può accumulare un’energia grandissima partendo dallo sfruttamento del rumore ambientale. Quest’acqua sta in un ambiente nel quale ci sono sorgenti di energia, la luce del sole, agitazioni meccaniche, output di reazioni chimiche, ossia molte possibili fonti di energia la quale viene intrappolata in forma di vortici dentro i domini di coerenza e dà luogo ad energia ordinata. Quando si arriva all’istante in cui la frequenza dell’acqua coincida con la frequenza di due specie molecolari presenti nell’acqua che hanno ovviamente una frequenza uguale, queste due specie molecolari si attraggono e realizzano una reazione chimica, quindi le reazioni chimiche non sono casuali ma sono governate dall’acqua e non richiedono che le molecole siano già in contratto, possono stare anche lontane, si attraggono e quando entrano in contatto fanno la reazione chimica e producono dell’energia che fa variare la frequenza dell’acqua in quanto è assorbita dai domini di coerenza. Il risultato è che non più quelle specie molecolari ma altre saranno attratte, cioè abbiamo uno schema dipendente dal tempo. Questo spiega i cicli biochimici nei quali c’è una successione di molecole diverse che vengono attratte secondo un codice fornito dalla sequenza di frequenze dell’acqua. Questo schema risolve in principio il mistero della specificità delle reazioni biochimiche e l’acqua ne è lo strumento fondamentale.”

In base a queste nuove informazioni è facile capire che gran parte delle Medicine, chiamate alternative, ma che io chiamo complementari, perché si integrano bene con la Medicina convenzionale, abbiano una loro spiegazione scientifica che, fino adesso, in base alle conoscenze della Fisica classica, non era possibile dimostrare.

Diversi strumenti sfruttano queste teorie e sono di uso comune: l’elettrocardiogramma, l’elettroencefalogramma, il Bioimpedenziometro, ma anche i vari telecomando, il cellulare ed è per questo che anche le frequenze della tecnologia, spine elettriche comprese, hanno enorme influenza, col tempo, sul nostro organismo.

Si riesce a spiegare il funzionamento dell’Omeopatia, dei Fiori di Bach, dell’Agopuntura, giusto per parlare delle Medicine convenzionali di uso più comune.

È un nuovo campo di studio, anche se i nostri antenati avevano una maggiore sensibilità a riguardo, che dobbiamo conoscere se vogliamo lavorare, ancora meglio, sulla prevenzione e sul benessere dell’individuo.
