
Chissà cosa avrà pensato Claudio Baglioni quando ha scritto questa meravigliosa canzone della mia generazione, però vi posso dire quello che ho pensato io leggendo questo articolo e tanti altri che parlano della “Teoria dei 1000 giorni”.
E’ fantastico, perché questa teoria ci spiega che per gran parte delle malattie, naturalmente, di origine non strettamente genetica, è possibile fare prevenzione, mediante un’accurata valutazione nutrizionale, un buon stile di vita, con una sana alimentazione, costruita sulle necessità individuali e lo specifico periodo di vita, e una corretta attività fisica.
Nella “Teoria dei 1000 giorni”, ossia a partire dal concepimento, in realtà, molto prima del concepimento, sono fondamentali per la vita dell’individuo e anche delle future generazioni (almeno le tre successive), perché gran parte delle patologie hanno origine proprio in quel periodo. Questa teoria è confermata anche da studi di Epigenetica, che è quella branca della genetica che studia le modificazioni dell’espressione del DNA, senza avere modificazioni nella sequenza nucleotidica del DNA. Anche queste modificazioni, però, possono essere trasmissibili alle successive generazioni, perché si tratta di reazioni, ad esempio metilazioni dei nucleotidi del DNA, che sono alla base dei meccanismi di regolazione dell’espressione del DNA.

Facendo una semplice ricerca su Pubmed, motore di ricerca delle riviste scientifiche relative al campo medico e sanitario, è possibile vedere che è un campo che sta destando sempre più interesse.
D’altra parte, per la notevole diffusione di patologie multifattoriali, sin dall’infanzia, sta coinvolgendo un numero sempre maggiore di pazienti, sempre più giovani.

Nel 2019 1 bambino su 77 è affetto da autismo in Italia e…. “Il 2 aprile 2019 è la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. La Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Sinpia), osserva che, di fronte al progressivo aumento della malattia, si abbassa, però, l’età della prima diagnosi. E che è urgente sviluppare la Medicina personalizzata per una migliore presa in carico”. Questo è un esempio, ma anche gli esperti dell’Ospedale Pediatrico del “Bambino Gesu” a Roma nella rivista “A scuola di salute” spiegano “l’importanza che va dal concepimento al secondo anno di età e come l’ambiente influisca quanto la genetica” proprio partendo dalla definizione di questa teoria “Si chiama la Teoria dei primi 1000 giorni e spiega come la salute e il benessere di un adulto siano influenzati in larga misura da ciò che succede nel periodo che va da prima del concepimento al secondo anno di età. E’ il periodo in cui l’ambiente esterno influisce sui geni e sul loro funzionamento” (http://www.ospeadalebambinogesu.it/dal_concepimento_al_secondo_anno_di_età-i_mille_giorni_che_decidono_il_nostro_futuro)….. E ancora “Lo stile di vita dei futuri genitori, infatti, influisce sugli ovociti della mamma e sugli spermatozoi del papà e condizioneranno il funzionamento dei geni del bambino. Dopo il concepimento gli stimoli esterni continuano ad influenzare il feto attraverso l’utero della madre e, dopo la nascita, direttamente dall’ambiente in cui vive il bambino”.
Il comportamento della mamma senz’altro, non solo con la dieta, ma anche attraverso le sue emozioni, lo stress non solo ambientale, ma anche psicologico influisce parecchio sulla salute del bambino, sia nel presente che nel futuro.
Confermato sempre dallo stesso articolo della rivista “A scuola di salute”: “Anche il papà deve fare attenzione alle proprie abitudini, a partire da 180 giorni prima del concepimento. Il suo contributo alla salute del bambino inizia, infatti, da allora. Fumo, abuso di alcol ed esposizione professionale a sostanze tossiche possono influire negativamente sia sul peso del bambino alla nascita, sia sul suo stato di salute. Anche se nessuno di questi fattori ambientali è in grado di modificare i geni, tutti sono in grado di alterare il loro funzionamento”.
Nel caso specifico dell’autismo, in particolare un lavoro conferma questa teoria, riporto il riferimento per chi fosse curioso di leggerlo (http://www.google.com/amp/www.repubblica.it/salute/medicina_e_ricerca/2018/11/19/news/respirare_aria_inquinata_in_gravidanza_aumenta_il_rischio_di_autismo_nei_bambini-212064581/amp/).
“Inquinamento atmosferico e aumento del rischio di sviluppare disturbi dello spettro autistico. Una relazione che è stata messa in evidenza più volte negli anni e che sembra essere confermata da un recente studio canadese su Jama Pediatrics. Anche se le cause dell’autismo continuano ad essere sconosciute, le evidenze scientifiche suggeriscono che i fattori di rischio sono sia genetici sia ambientali. Ma i complessi rapporti di diversi fattori…”. Inoltre, “Dei tre inquinanti presi in considerazione, solo l’ossido di azoto ha registrato effetti significativi ed è stato associato a un aumento del rischio di autismo. Ma i ricercatori sottolineano che non si tratta di una relazione casuale”. Questo studio di coorte è stato effettuato su una popolazione di 132.256 nati, nell’area urbana canadese dal 2004 al 2009, e seguiti da un follow-up di 5 anni. Lo studio ha posto sotto esame l’associazione tra esposizione prenatale a comuni inquinanti atmosferici (ossido nitrico, biossido di azoto, particolato) ed aumentato rischio di autismo (Association of Prenatal Exposure to Air Pollution with Autism Spectrum Disorder. Palagon L. et al; 10.1001/Jama Pediatrics 2018. 3101).
Un altro studio (Zhiling e coll. Dioxin as potenzial risk factors for autism spectrum disorder – Enviromental International 121 (2018) 906-915) conclude che studi epidemiologici nella popolazione umana e sulla popolazione animale dimostrano evidenze che l’esposizione a diossina nel periodo durante lo sviluppo fetale è associato ad un incremento delle malattie dello spettro autistico e ADS-like traits, ed è stato dimostrato che una associazione tra sviluppo cerebrale e meccanismo d’azione della diossina e processi fisiopatologici che causano l’ASD. In questo lavoro sono stati evidenziati malfunzionamento dei mitocondri, dell’ormone tiroideo e del suo metabolismo, neurotrasmissione (ad esempio, del sistema colinergico, GABAergico e dopaminergico) e neuroimmunità, che può essere legato potenzialmente a processi fisiologici che portano allo sviluppo di ASD in seguito all’esposizione di diossina in questo delicato periodo di formazione dei vari organi e apparati.
Si capisce, pertanto, come il mantenimento di uno stato di salute e di benessere, sia strettamente legato ad un accurato lavoro di prevenzione che inizia già dal concepimento e continua per tutto il corso della vita.
In quest’ottica mi appresto ad affrontare una nuova avventura: lavorare come nutrizionista, applicando le nuove teorie sullo stato di salute, mediante la valutazione dello stato nutrizionale e antropomorfico con apparecchiature innovative, nate in seguito ad un accurato studio della più recente letteratura scientifica, che permette di conoscere, strumentalmente e in vivo, ossia non da elaborazione matematica, un quadro molto ampio dello stato di salute del paziente/cliente, operando il ripristino di uno stato del suo benessere psicofisico, che si riflette nella prevenzione di numerose patologie dismetaboliche e, non solo, partecipando, secondo le mie competenze, in un progetto molto più ampio di Medicina integrata.