Una piacevolissima coincidenza

Una piacevolissima coincidenza

In giro per Cagliari, alla ricerca di mobili, per dare un po’ d’ordine alle migliaia di libri (non sto scherzando) che ho, sono arrivata alla “Corte del Sole” dove, all’interno di una libreria, il mio sguardo è caduto su un libro: “Il tesoro di Nur – La singolare storia di Giuseppe Pilia e del DNA d’Ogliastra” che ho subito preso per acquistarlo (era l’ultima copia in vendita in libreria).

Giuseppe Pilia l’avevo conosciuto in tempi non sospetti, come si usa dire adesso, eravamo colleghi, perché tutti e due avevamo vinto una borsa di studio del CNR presso l’Istituto delle Talassemie al Microcitemico di Cagliari: lui da laureato ed io da tecnico (avevo 21 anni). Ho avuto modo di conoscere, quindi, il periodo e, naturalmente, l’aspetto più giocoso di Giuseppe, nonostante i ritmi di lavoro molto impegnativi. Al termine del biennio di lavoro della borsa di studio ho preferito concludere gli studi, tuttavia dopo qualche anno, lavorando in un’azienda di Pula, avevamo modo di inviarci saluti e complimenti reciproci per la carriera, d’altronde il Microcitemico sotto la direzione del Prof. Cao e l’Istituto di Ricerche sulle Talassemie diretto dal dott. Mario Pirastu è sempre stato un’eccellenza nel campo della ricerca genetica.

Due anni fa, a distanza di tantissimo tempo, mi è capitato di salutare i miei cari colleghi. Ora il Centro del CNR, più precisamente l’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del CNR di Cagliari, è diretto dal Prof. Francesco Cucca, autore, tra l’altro, di diversi studi sugli ultracentenari sardi, di cui il più importante pubblicato su “New England – Journal of Medicine” in prima pagina “Overexpression of the Cytokine BAFF and Autoimmunity Risk”, che riporta la scoperta delle cause genetiche della sclerosi multipla e di molte altre malattie autoimmuni, analizzando la banca dell’Ogliastra, da loro stessi realizzata.

Dopo i saluti e i convenevoli di rito, Francesco ci ha tenuto parecchio a precisare che questo lavoro è nato a un’idea di Giuseppe Pilia, di cui abbiamo parlato nel resto del tempo, aiutandomi a conoscere il valore di un ottimo ricercatore, caratterizzato da una intelligenza brillante e vivace.

Vi chiederete quale è la piacevolissima coincidenza?

Proprio il tesoro di Nur, perché chi mi conosce sa che frequento un Master a Catania di Medicina integrata sull’alimentazione e tumori, ed avevo pensato di preparare la tesi di fine corso proprio sugli ultracentenari. Ciò che mi ha colpito in particolare è che, proprio quando stavo iniziando il lavoro di ricerca per la tesi, il mio sguardo sia caduto su un libro che racconta la storia di un brillante ricercatore e del filone di ricerca al quale ha dato vita, quasi come se volesse passarmi una piccola parte del testimone del suo lavoro.

Tra l’altro il libro inizia proprio parlando di coincidenza e di “connessioni con le anime di vivi o di morti” però, come dice l’autore del libro “Rischierebbe cure psichiatriche, se la cosa si facesse eccessiva, ma resta il fatto che quando strane coincidenze diventano frequenti, ci si ritrova bambini, tanto è grande lo stupore”.

La vita mi sta un po’ abituando a queste coincidenze, però, rimettendo i panni adulti, sono felicissima di ritrovare molte di quelle persone che sono state veramente importanti per la mia formazione professionale e ringrazio anche l’autore del libro per avermi fatto conoscere una persona, che ho vissuto nella piena normalità di ragazzi, per la sua reale “straordinarietà”.

Complimenti Giuseppe per tutto il tuo lavoro.